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Our school

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"Le proposte dei depliant da parte dei ragazzi erano così belle, che abbiamo pensato di sceglierne 3, invece che uno solo! Quindi i nuovi depliant delle nostre riserve sono frutto del lavoro di tutti i ragazzi e dei loro insegnanti.

 

Da alcuni anni, il Parco Oglio Sud collabora con i diversi corsi di studio dell’Istituto di Istruzione Superiore Giovanni Falcone di Asola, diretto dal Professor Giordano Pachera. In particolare, lo scorso anno le classi 3 A e B del corso professionale industria e artigianato indirizzo Grafico,Lab TORBIERE BINE hanno lavorato alla realizzazione dei nuovi depliant delle Riserve Naturali Le Bine e Torbiere di Marcaria, per il progetto Project work nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, dal titolo Conosci, Condividi e Comunica il Parco Regionale Oglio Sud, con la collaborazione dei Professori Stefano Lastrucci e Andrea Bozzoli, e l’organizzazione della Professoressa Susanna Tomaselli. “Le proposte dei depliant da parte dei ragazzi erano così belle, che abbiamo pensato di sceglierne 3, invece che uno solo! Quindi i nuovi depliant delle nostre riserve sono frutto del lavoro di tutti i ragazzi e dei loro insegnanti, perché hanno lavorato davvero bene e quasi sempre da casa durante la pandemia, e in particolare quelli che vedrete nella sede o nei nostri Centri Parco delle Bine e degli Ecomusei di Canneto sull’Oglio e di Viadana saranno quelli di Francesca BozzoliAnnabella Bertani e Jenna Maestrini. La collaborazione tra Parco e Falcone continua anche quest’anno nell’azione SensoPark: catturo la natura e la condivido con tutti all’interno del progetto denominato In cammino per meritarci un ambiente sostenibile, realizzato con il contributo del dipartimento per le politiche della famiglia.

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 oglio sud depliant falcone

Sharon Brusco sul gradino più alto del podio a Pistoia

CASTEL GOFFREDO

Risultato da sottolineare quello ottenuto dalla castellana Sharon Brusco, della SKC Shotokan Karatedo Castel Goffredo, impegnata ai Campionati Italiani Confederali Unificati organizzati dalla Confederazione Karate Do Italia al PalaMelo di Quarrata (Pistoia). Sharon si è imposta nella sua categoria ottenendo il titolo tricolore di kata: un grandissimo risultato che ha riempito di soddisfazione l'atleta e la società castellana, impegnati nella prima importante manifestazione nazionale cui si è tornati a partecipare dopo il lungo stop imposto da quasi due anni di pandemia.

D.C.

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Parla Pachera, dirigente dell'istituto di Asola: «La necessità ci ha mostrato le potenzialità della tecnologia»

ASOLA
Giordano Pachera, alla guida dell'Istituto Superiore Giovanni Falcone che vede unite le scuole superiori di Asola e di Gazoldo degli Ippoliti, esprime un concetto forte su questa situazione che l'istituzione scolastica sta vivendo. «Questa emergenza, inattesa e che ci ha visto, per certi versi, impreparati, ci ha però fatto capire che una nuova scuola è necessaria e dovrà essere pensata». Per Pachera, infatti, «tutti abbiamo sperimentato sul campo delle novità importanti.
La Didattica A Distanza ci ha fatto vedere le potenzialità della tecnologia. In questo, il Falcone ha fatto quello che hanno fatto anche altre scuole: attivato aule virtuali, fatto lezioni in video, utilizzato la piattaforma di Google, di Spaggiari e altre tecnologie similari.
Quello che però mi preme evidenziare è l'approccio degli insegnanti, dei ragazzi e della ragazze, e della famiglie».Pachera tiene a precisare che queste componenti hanno fatto davvero la differenza. «Quello che è emerso è un forte senso di responsabilità di tutte e tre queste componenti e che mi è stato testimoniato, in vario modo, da tutte e tre le categorie. All'inizio dell'emergenza, infatti, quando ancora si stava definendo come si poteva procedere, c'erano già insegnanti attivi con tecnologie note - dalle mail a whatsapp, dal registro elettronico a software come weschool - a testimonianza di come i docenti si siano subito messi in gioco».
La scuola, però, è fatta dai e per i ragazzi e le ragazze, «e questi hanno dimostrato a loro volta un forte senso di attaccamento all'istituzione non solo per i voti e per le competenze che fornisce, ma come luogo di confronto e di dialogo.

Ci sono classi che si sono organizzate autonomamente con i docenti e hanno cominciato subito a lavorare. Allo stesso tempo i genitori hanno capito e colto questo sforzo, e sono arrivate delle lettere di ringraziamento e solidarietà».Come scuola, ricorda Pachera, «abbiamo fatto ciò che potevamo, mettendo tutti i nostri computer a disposizione di chi aveva bisogno, dato che eravamo nel mezzo del rinnovo della nostra dotazione tecnologica, senza dimenticare che avevamo anche subito un grave furto».
Ora la scuola è chiamata a completare l'anno e a pensare al futuro. «Il momento della votazione è questione delicata e importante. Allo stesso tempo non possiamo non tener conto di fattori oggettivi - le difficoltà, di ogni natura, delle famiglie - e allo stesso tempo di componenti che si aggiungono alle tradizionali competenze, cioè la partecipazione attiva, sentita e attenta a questa fase di formazione e crescita collettiva.
Credo che come scuola - luogo dove al centro ci sono ragazzi e ragazze - siamo chiamati a fare i conti con quanto è accaduto e con quello che, a tutti, ci sta insegnando».

Luca Cremonesi

 gazzettadimantova 27aprile 2020 coronavirus

Auditorium affollato di studenti per l'incontro con la giornalista Francesca Mannocchi

 

ASOLA. Auditorium affollato all’istituto superiore Falcone di Asola per la giornalista freelance Francesca Mannocchi, autrice del libro “Io Khaled, vendo uomini e sono innocente”, intervenuta per un incontro con gli studenti. Il suo romanzo, nato dalla esperienza libica della giornalista, è stato oggetto di analisi, attenzione e confronto da parte del gruppo di lettura della scuola in collaborazione con la biblioteca comunale.FrancescaMannocchiGettyImages 1 12 2019 L’incontro, nato grazie al sostegno di Simonetta Bitasi di Festivaletteratura, e coordinato dalla professoressa Agnese Bolzoni, è stato moderato da Sophia Davollio del gruppo di lettura e da Noemi Mafessanti della redazione del magazine d’Istituto.

Nel suo romanzo è la realtà che si racconta attraverso le parole di Khaled, mercante di uomini, innocente, però, dal suo punto di vista: si occupa di un breve tratto di un ben più ampio sistema di traffico di esseri umani che ha più fare con la mafia dei colletti bianchi che con l’azione dei singoli scafisti che, materialmente, traghettano i profughi da una costa all’altra del Mediterraneo.

La scrittrice è stata ospite venerdì 31 gennaio all’istituto superiore di Asola. Dialogo con ragazze e ragazzi che hanno letto i suoi romanzi.

ASOLA. La scrittrice romana Melania G. Mazzucco (fresco di stampa il suo “L’architettrice”) inaugura il suo mini-tour mantovano ad Asola dove, ieri mattina, ha incontrato i ragazzi e le ragazze dell’istituto superiore Giovanni Falcone. Mattinata speciale, dunque, sia per la Mazzucco – che ha visto i book trailer realizzati a scuola – sia per la platea che ha potuto rivolgere, liberamente, le proprie domande nate dalla lettura dei due romanzi “Io sono con te” e “Sei come sei” (editi entrambi da Einaudi).mazzucco 2020 b94bb7c5 1d11 414a 872f b3e2ab741980

Un lavoro lungo, nato all’interno dei gruppi di lettura scolastici che, promossi e sostenuti da alcune docenti, hanno portato alla realizzazione dei due filmati e dell’incontro con la scrittrice, reso possibile anche grazie all’ex assessore Luisa Genevini.

La Mazzucco, intervistata dalla studentessa e attrice Sophia Davollio, ha spiegato che le sue storie «non sono mai narrate in ordine cronologico. Noi non entriamo in contatto con una vicenda, o con la storia di una persona, dall’inizio. C’è un momento nel quale la storia diventa nostra e quello è il centro emotivo dell’incontro. Nel caso di “Io sono con te” è la caduta in stazione di Brigitte, la donna del Congo protagonista di questo romanzo – inchiesta che, fin da subito, ho voluto non fosse una semplice intervista».

La scrittrice è incisiva nel raccontarsi. Spiega ai giovani del Falcone che «raccontare una storia non è cercare la narrazione, ormai stereotipata, che tutti ci aspettiamo. Io volevo vivere con questa donna e capire il dolore, la sofferenza, i sogni e le speranze. Che cosa aveva spinto questa donna a partire non per una seconda vita perché, di fatto, è una prima vita poiché l’altra è stata completamente distrutta».

La platea ascolta in religioso silenzio quando la Mazzucco ricorda che «sono passati nove giorni nei quali Brigitte è rimasta nell’indifferenza di tutti noi che transitavamo per la stazione Termini. Ecco perché questa storia ci riguarda tutti». Ancor più incisiva lo diventa quando affronta il tema dell’emigrazione italiana (tema trattato in “Vita”): «Nella mia scrittura e nella mia narrativa mi sono sempre occupata della famiglia e delle relazioni famigliari. L’emigrazione di mio nonno mi è servita per raccontare che cosa accadeva alle famiglie che si spezzavano per esigenze di lavoro. I padri che partivano, le moglie che restavano con i figli. Quali dinamiche si andavano a creare? Che sentimenti erano in gioco? E qui mi ricollego al mondo dei migranti in un’epoca in cui la narrazione pubblica, e dominante, è compromessa».

Stessa logica è quella che sorregge “Io sono con te”, romanzo dove «si parla di una famiglia formata da due padri». Alla domanda su come abbia fatto a calarsi nel ruolo di due uomini, la Mazzucco risponde ricordando che «questo è parte del mio lavoro e che, soprattutto, era un tema che andava indagato dato che due donne con una figlia è una situazione che viene accettata meglio di quella di due uomini. La famiglia, oggi, nella nostra società ha subito molti cambiamenti. Sempre più, anche nelle coppie etero, intervengono la chimica, la tecnica e la scienza. Cosa succede in questi microcosmi? Sono i temi che mi interessava e interessa analizzare». 

 

Luca Cremonesi

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