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Edizione numero 27 dell’Acerbi: prima della cerimonia l’incontro con gli studenti. L’autrice di “Una nuova epoca”:
«Ricordo e microcosmo temi centrali del libro»

CASTEL GOFFREDO. Alla scrittrice danese Ida Jessen è stato consegnato a Castel Goffredo il XXVII premio letterario Giuseppe Acerbi al termine della cerimonia di gala, che si è svolta il 9 novembre nella sala consigliare di piazza Mazzini.

Padroni di casa della prima edizione senza l’avvocato Piero Gualtierotti, anima del premio in tutti questi anni, la presidente del premio Simona Cappellari con la segretaria Susanna Colognesi, il sindaco Achille Prignaca e la consigliera provinciale delegata alla cultura Francesca Zaltieri, oltre alla presidentessa della giuria scientifica Francesca Romana Paci e al direttore della rivista letteraria "Quaderni" Giorgio Colombo.Gazzetta di Mantova incoronazione di Jessen Premio nel nome di Gualtierotti 10 Novembre 2019 mini

Da sempre la consegna del premio è legata a giornate intense per l’ospite che incontra gli studenti e le studentesse delle scuole di Castel Goffredo, Asola, Castiglione e Mantova. «Una bella emozione incontrare gli studenti - afferma Jessen, accompagnata dal suo traduttore Bruno Berni - perché ho visto molto interesse. Gli insegnati hanno fatto un ottimo lavoro e molte sono state le domande che mi hanno rivolto i piccoli e grandi. Mi sono commossa».
La cerimonia inizia con gli interventi musicali del duo Davide Caldognetto(chitarra) e Rita Gelmetti (voce). Il ricordo e il lungo applauso per Gualtierotti è affidato a Simona Cappellari, che saluta in sala la moglie e la figlia: «Sarà sempre con noi come guida e mentore». Ogni anno il premio esplora le letterature del mondo e nel 1993, quando nacque questa avventura, fu premiato Wole Soyinka e da allora si è fatto più volte il giro del Mondo. «Non può esistere un economia senza cultura o una cultura senza economia pertanto, per la sostenibilità del premio, si promuova sempre quell’interscambio non solo accademico-letterario ma anche produttivo-commerciale per il benessere e il benestare delle nostre imprese e della nostra comunità», ha detto il sindaco Prignaca nel suo saluto iniziale.

Jessen vice il Premio Acerbi con il romanzo “Una nuova epoca” (Scritturapura), tradotto dal danese da Bruno Berni che si occuperà, per tutta la cerimonia, anche di tradurre le parole della scrittrice. Classe 1964, la Jessen è cresciuta nello Jutland centrale, a Thyregod Sogn, dove è ambientato il romanzo. Ha debuttato come scrittrice nel 1989. In "Una nuova epoca", pubblicato nel 2016, l’autrice rivolge lo sguardo al passato presentando al lettore un ritratto del destino di una donna e di una città di provincia all'inizio del XX secolo.

«Il microcosmo e il ricordo sono temi centrali nella mia opera - ricorda Jessen - e in questo romanzo sono i due grandi pilastri sui quali ruota la storia. Non ho intenzione di abbandonare questi temi che sono decisivi per la mia narrativa». Quanto al dualismo fra letteratura gialla (il boom dei nordici) e quella realistica, Jessen afferma che «ognuno di noi si occupi di raccontare la realtà da diversi punti di vista. È un bene che ci siano tanti generi letterari e che si possa raccontare la nostra realtà con sfaccettature diverse».

 

 

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